Dopo lo straordinario successo agricolo e produttivo della passata stagione, l'azienda di produzione massiva propone con orgoglio a tutti i soci, braccianti e simpatizzanti la seconda edizione della "Festa della patata" che si svolgerà sabato 30 luglio (domenica in caso di avversità atmosferica), con inizio alle 8.30 più o meno, all'interno del latifondo.
L'evento, già programmato per questo fine settimana ma rinviato a sorpresa per sviare la concorrenza capitalista, si propone di escavare con pazienza e orgoglio tutte le zolle interessate, portando alla luce tutti i tuberi maturati negli ultimi mesi.
Per coadiuvare lo sforzo fisico manuale personale, il comitato di gestione unitaria dell'appezzamento ha predisposto contributi alimentari di svariato tipo, consistanti senza dubbio in prodotti del latifondo stesso, adeguatamente trattati con olii vegetali per ridurne la pericolosa salubrietà. Per non far torto agli amici di Gotta continua, sono inoltre previsti rafforzativi di carne bovina e suina, gli unici in grado di garantire le energie necessarie a un livello di produzione adeguato. Anche i simpatizzanti possono contribuire liberamente agli apporti energetici complementari.
domenica 24 luglio 2011
domenica 10 aprile 2011
Nuovo socio
Comprensibilmente vuole mantenere l'anonimato per non incorrere nelle maglie sempre più strette di un fisco che obbidisce solamente a Roma Ladrona (oltre che alla magistratura comunista, a Fini e al Grande Puffo), ma la verità, sussurrata a mezza voce nei corridoi degli scantinati del Leone di Trieste, è che la società agricola ha un nuovo socio.
Come Marx ci insegna "quel che è mio è tuo e mio e quel che è mio è mio" e quindi è apparso logico riaffermare lo spirito capitalistico, allargando la compagine societaria. Nuova linfa scorre nelle casse dell'impresa agricola e già i soci assaporano dividendi più consistenti. Ma soprattutto ci sono nuove braccia restituite all'agricoltura, capaci di piantare, vangare, rastrellare, insomma tutto quanto necessario per la buona conduzione del podere.
"E' una gioventù vecchia" hanno commentato acidamente le isolate voci fuori dal coro riferendosi proprio all'allargamento della compagine sociale. Ciò che conta però è solo il successo della stagione di produzione agricola intensiva, la seconda del primo Piano quinquennale, che già si annuncia ricca di soddisfazioni e di fatiche.
Come Marx ci insegna "quel che è mio è tuo e mio e quel che è mio è mio" e quindi è apparso logico riaffermare lo spirito capitalistico, allargando la compagine societaria. Nuova linfa scorre nelle casse dell'impresa agricola e già i soci assaporano dividendi più consistenti. Ma soprattutto ci sono nuove braccia restituite all'agricoltura, capaci di piantare, vangare, rastrellare, insomma tutto quanto necessario per la buona conduzione del podere.
"E' una gioventù vecchia" hanno commentato acidamente le isolate voci fuori dal coro riferendosi proprio all'allargamento della compagine sociale. Ciò che conta però è solo il successo della stagione di produzione agricola intensiva, la seconda del primo Piano quinquennale, che già si annuncia ricca di soddisfazioni e di fatiche.
martedì 8 febbraio 2011
Vita nei boschi
Dopo le meritate (?) vacanze "Vita nei campi" ritorna a voi con un ricco programma di attività propedeutiche alla nuova stagione campestre e con tutti i consigli pratici per la corretta conduzione dell'attività agricola non professionale.
La prima significativa novità è rappresentata dall'inserto staccabile "Vita nei boschi" il periodico supplemento a "Vita nei campi", monograficamente dedicato alla deforestazione non amazzonica.
L'attività boschiva va iniziata nelle prime ore della giornata, possibilmente non dopo una serata di spolvero e dotati di tutta l'attrezzatura tecnica che qui riassiumiamo:
- trattorino multimarcia Forst, dotato di precolica ribaltabile cardanica
- Seghe elettriche di diversa taglia per abbattimento e diramatura; nello specifico una Arnah piccola (newCo nata da uno spin off di Hsquarna) e una Stith grande a catena variabile multipla.
- guanti da lavoro in pelle bovina fioccata
- Ascia grande
- Bottiglie d'acqua (numerose)
- Salame e formaggio di casa (birrette Union)
- Mannaia per diramatura di dettaglio.
Nella fase di trasporto del legname il trattore tecnico risulta fondamentale in quanto allevia lo sforzo fisico necessario nelle altre fasi della lavorazione. Bisogna fare comunque attenzione nelle fasi di carico e scarico in quanto il prodotto potrebbe innavvertitamente colpire un collega di lavoro ferendolo gravemente, oppure cadere sulle estremità inferiori con analogo risultato.
Ecco la fase più delicata ed emozionante: quella dell'abbattimento. E' fondamentale valutare bene prima dove l'arbusto cadrà per evitare brutte sorprese o fratture mandibolari multiple. Altrettanto importante, nel momento topico, è pronunciare la frase del boscaiolo "atenti al pin che cade", non importa se non si tratta di un vero e proprio pino silvestre o marittimo.
Alla fine della giornata quando il sole sorseggia le colline rimane la soddisfazione di aver spostato un bel mucchio di tronchi e rametti senza sapere precisamente a quale fine ma con una serie di dolori articolari e lombari a imperituro monito di una più saggia condotta e di un più parsimonioso utilizzo delle residue capacità fisiche e psichiche.
La prima significativa novità è rappresentata dall'inserto staccabile "Vita nei boschi" il periodico supplemento a "Vita nei campi", monograficamente dedicato alla deforestazione non amazzonica.
L'attività boschiva va iniziata nelle prime ore della giornata, possibilmente non dopo una serata di spolvero e dotati di tutta l'attrezzatura tecnica che qui riassiumiamo:
- trattorino multimarcia Forst, dotato di precolica ribaltabile cardanica
- Seghe elettriche di diversa taglia per abbattimento e diramatura; nello specifico una Arnah piccola (newCo nata da uno spin off di Hsquarna) e una Stith grande a catena variabile multipla.
- guanti da lavoro in pelle bovina fioccata
- Ascia grande
- Bottiglie d'acqua (numerose)
- Salame e formaggio di casa (birrette Union)
- Mannaia per diramatura di dettaglio.
Nella fase di trasporto del legname il trattore tecnico risulta fondamentale in quanto allevia lo sforzo fisico necessario nelle altre fasi della lavorazione. Bisogna fare comunque attenzione nelle fasi di carico e scarico in quanto il prodotto potrebbe innavvertitamente colpire un collega di lavoro ferendolo gravemente, oppure cadere sulle estremità inferiori con analogo risultato.
Ecco la fase più delicata ed emozionante: quella dell'abbattimento. E' fondamentale valutare bene prima dove l'arbusto cadrà per evitare brutte sorprese o fratture mandibolari multiple. Altrettanto importante, nel momento topico, è pronunciare la frase del boscaiolo "atenti al pin che cade", non importa se non si tratta di un vero e proprio pino silvestre o marittimo.
Alla fine della giornata quando il sole sorseggia le colline rimane la soddisfazione di aver spostato un bel mucchio di tronchi e rametti senza sapere precisamente a quale fine ma con una serie di dolori articolari e lombari a imperituro monito di una più saggia condotta e di un più parsimonioso utilizzo delle residue capacità fisiche e psichiche.
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